LA SCIENZA SECONDO CARLO ROVELLI
Un altro studioso, in questo caso appartenente al campo
scientifico, che mi sarebbe piaciuto ospitare e far parlare nel nostro Istituto è Carlo Rovelli, il cui ultimo libro intitolato Sette brevi lezioni di fisica, ed. Adelphi 2014, è da diversi mesi
in vetta alla classifica dei libri più venduti in Italia.
In uno scritto in parte autobiografico, dal titolo Che cos’è il tempo? Che cos’è lo spazio
Ed. Di Rienzo, racconta la sua esperienza di studente liceale a Verona nel
periodo rovente a cavallo degli anni ‘60/’70, il suo desiderio di cambiamento
del mondo e la scoperta della passione per la fisica teorica.
In esso descrive come, insieme ad un altro fisico Leo
Smolin, è giunto a sostenere che lo spazio è costituito da loop (anelli). Si
tratta di una teoria alternativa a quella delle stringhe, forse più famosa, ma
, a suo parere, meno promettente rispetto alla prima.
Rovelli ricostruisce, in La realtà non è come ci appare, Cortina Ed., con un linguaggio
chiaro e con un’esposizione accessibile anche a coloro che non hanno competenze
specifiche nel campo della fisica, le principali scoperte scientifiche del
‘900, soffermandosi in particolare sulle teorie della relatività di Einstein e
sulla teoria quantistica e sugli sviluppi
più recenti.
In forma più sintetica è ritornato sugli stessi
argomenti nel libretto che ho citato all’inizio.
Pur non essendo io un esperto di fisica, sono libri
che mi hanno entusiasmato e che consiglio vivamente di leggere.
Vorrei soffermarmi, infine, su alcune riflessioni
relative alla scienza che C. Rovelli sviluppa in un altro suo bel libro (Che cos’è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro,
Ed. Mondadori Università).
Rovelli mette in guardia gli scienziati dal cadere
nel tranello delle “Teorie del Tutto”, poiché sconfinano in un campo che esula
dalla scienza, e dal ritenere che le teorie scientifiche abbiano un carattere
definitivo, come avveniva nell’Ottocento quando si riteneva che Newton avesse
scoperto le leggi fondamentali della natura. Ad inizio Novecento le nuove
teorie di Einstein e di Heisenberg hanno gettato scompiglio e le teorie stesse
di Einstein e di Heisenberg potrebberoin futuro essere falsificate.
Le riflessioni che, da allora, sono state elaborate
sulla natura della scienza (si pensi alle opere di Popper, Bachelard, Lakatos,
Kuhn, Feyerabend…) hanno all’origine tale scompiglio.
Nonostante il carattere non definitivo delle
conoscenze scientifiche, queste ci permettono di avere un’immagine del mondo,
una comprensione di come funziona il mondo. Per quanto questa immagine sia
migliorabile, dobbiamo tenere presente che essa è la migliore che abbiamo.
Rovelli, inoltre, mette in guardia da un
relativismo radicale che porti a concludere che tutte le opinioni sono
equivalenti, così come da un pensiero dell’assoluto, che porti ad assumere che
i nostri criteri etici, estetici e di verità siano i migliori.
A proposito di scienza, segnalo il numero 5/2015 di
Micromega, Almanacco della scienza, che contiene vari saggi di diversi
studiosi, tra cui il primo è di C. Rovelli, in cui sottolinea che la certezza
pratica prodotta dal sapere scientifico è rilevante; si tratta di un sapere
affidabile, benché non assoluto e costantemente migliorabile.
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